RASSEGNA STAMPA – GENNAIO 2023 (CINGHIALI)

Si susseguono sempre più frequentemente notizie dalle quali si apprende del fenomeno dell’eccessiva proliferazione di fauna selvatica nei centri abitati.

A distanza di due giorni dalla interrogazione a risposta orale posta sul tema all’Assessore Mammi e rispetto cui avevamo espresso le nostre rimostranze, giunge da San Lazzaro di Savena, nel perimetro del Parco regionale dei Gessi bolognesi, l’ennesima segnalazione. All’interno dell’oliveto dell’azienda agricola Bonazza, un nutrito gruppo di cinghiali hanno distrutto duecento alberi e arrecato danni per svariate migliaia di euro. Il problema dei cinghiali, come appunto evidenziato in commissione martedì, interessa ormai molti territori, non facendo distinzioni tra coltivazioni, giardini pubblici o scorrazzamenti stradali, spesso in prossimità dei cassonetti. Si tratta di una emergenza alla quale bisogna porre rimedio. La devastazione dei terreni rischia di compromettere diversi raccolti con danni economici rilevantissimi per l’agricoltura della nostra Regione ma anche per le casse della stessa che continua a indennizzare senza pero trovare soluzioni che portino alla risoluzione del fenomeno.

Inoltre l’incolumità dei cittadini è minacciata dalla presenza di animali selvatici anche nei centri abitati, come spesso già successo nel nostro Comune, dove vi sono stati incidenti stradali causati dagli stessi o dove persone hanno desistito dal frequentare giardini pubblici, devastati dagli stessi. Non ultimo vi è un problema anche di igiene pubblica, atteso che questa specie è uno dei veicoli maggiori per la diffusione della peste suina.

Per questo abbiamo richiesto a più riprese – concludono all’unisono- sia in informalmente che con atti ispettivi, alla Regione Emilia Romagna ed ai Comuni interessati, un confronto con tutte le categorie interessate, per adottare misure urgenti ed immediate, al fine di individuare ulteriori soluzioni e modifiche anche dei regolamenti vigenti, per arginare la presenza incontrollata degli ungulati sul territorio regionale. Maggiore attenzione occorre anche nel monitorare l’attività degli enti che debbono attuare le misure già previste. Purtroppo le nostre richieste, come quelle di molti cittadini, sono rimaste inascoltate, confidiamo nell’azione incisiva del governo nazionale.

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